Tra le colline del Monferrato, patrimonio dell’Umanità UNESCO, la Cantina di Vinchio Vaglio, aderente a Confcooperative Fedagripesca Piemonte, apre le sue porte ad appassionati e curiosi proponendo il Picnic al Casotto nelle giornate del 21 e del 27 aprile.
Durante l’evento, pensato per offrire un’esperienza autentica tra natura, enogastronomia e cultura del vino, i partecipanti potranno gustare un cestino preparato con prodotti locali, degustare i vini della cantina nell’area ristoro e percorrere il suggestivo “sentiero dei nidi”, che si snoda sopra la cantina e continua costeggiando anche il parco naturale della Val Sarmassa.
La storia della Cantina Vinchio Vaglio
Fondata nel 1959 da 19 soci, la Cantina di Vinchio Vaglio è una delle realtà cooperative più radicate e dinamiche del Piemonte vitivinicolo. Nata dall’esigenza commerciale di remunerare i viticoltori, fin da subito si specializza nella produzione di Barbera d’Asti, che si è sviluppata nel tempo anche perché il Comune di Vinchio non rientra nel territorio vocato alla coltivazione di Moscato d’Asti. Rapidamente la Cantina di Vinchio Vaglio diventa una delle più rinomate nella regione per questa produzione, e cresce fino ad arrivare, oggi, a 192 soci e circa 500 ettari vitati, di cui il 70% destinato a Barbera.
Negli anni Ottanta prende avvio un progetto ambizioso: il censimento delle Vigne Vecchie, vigneti con oltre cinquant’anni di vita, a bassa resa ma di altissimo pregio qualitativo. Una ricerca che dà ancora più credito alla Cantina, mostrandone il potenziale e la capacità di distinguere la propria produzione mediante un’attenta analisi della qualità.
Con l’inizio degli anni Duemila, la cooperativa intraprende un’evoluzione commerciale importante, passando dalla vendita di vino sfuso alla strutturazione di una rete capace di valorizzare ogni bottiglia. Confermando il rapporto consolidato tra cooperazione agricola e produzioni di qualità, oggi il 95% della produzione della Cantina è a denominazione DOC o DOCG, anche in formati sostenibili come il bag in box.

Ambiente e qualità
In un contesto segnato da incertezze – calo dei consumi, restrizioni normative, crisi internazionali – la cooperazione si rivela un modello vincente per garantire stabilità, visione e possibilità di investimento. Spiega il Direttore Marco Giordano: “Stiamo reggendo bene la crisi, ma guardiamo con una certa preoccupazione al futuro. La cooperazione è l’elemento che consente di affrontare tutto questo: dà la possibilità a ogni viticoltore di non sentirsi solo, di accedere al mercato, di partecipare a progettualità che da soli non si potrebbero mai realizzare. È un modello di condivisione, ma anche di responsabilità collettiva: siamo tutti parte dello stesso percorso”.
Innovazione e sostenibilità sono i due pilastri su cui poggia il futuro della Cantina di Vinchio Vaglio. L’interesse verso il vino dealcolato, le sperimentazioni in corso, e l’adozione di pratiche virtuose dimostrano una visione chiara e lungimirante. La cantina è certificata EQUALITAS e ISO 9001/14000, alcuni vigneti sono coltivati in biologico, e negli ultimi dieci anni l’azienda ha ridotto fortemente l’impatto ambientale: 400 kW di pannelli fotovoltaici garantiscono quasi la sua indipendenza energetica, l’80% delle bottiglie utilizzate ha un peso ridotto, e il bag in box rappresenta una scelta sostenibile sia per il trasporto che per la conservazione del vino.
Alla Cantina di Vinchio Vaglio, la sostenibilità non è un valore aggiunto: è un principio fondante, inscindibile dalla cooperazione stessa. I vigneti, la cantina, i noccioleti che circondano la struttura sono parte integrante di un ecosistema che la comunità dei soci ha scelto di custodire, tramandare e valorizzare.