Un progetto in carcere tra agricoltura e sociale

Feb 6, 2024Approfondimenti, Dalla cooperazione agricola

Agricoltura e sociale in un unico progetto in carcere. Presso la Casa Circondariale di Cuneo è stato presentato “Liberi di Coltivare” realizzato da OP Joinfruit in collaborazione con Open Baladin Cuneo. Questa iniziativa innovativa permetterà ai detenuti del Carcere di Cuneo di utilizzare una nuova serra e 800 mq di campi, apprendendo un lavoro significativo durante il periodo di detenzione.

Joinfruit, aderente a Confcooperative Fedagripesca Piemonte, è un’organizzazione di produttori ortofrutticoli che rappresenta oltre 200 soci, accomunati dalla passione per la terra e impegnati quotidianamente per offrire frutta di qualità nel rispetto del territorio, della salute e del benessere delle persone. Proprio il benessere delle persone, con particolare attenzione ai soggetti più fragili, è l’obiettivo centrale di “Liberi di Coltivare“, progetto in carcere nato per promuovere l’opportunità rinascita attraverso l’agricoltura, coinvolgendo attivamente la comunità e le aziende locali nell’azione rieducativa dei detenuti.

Il progetto

Un esempio virtuoso di cooperazione tra imprese ed enti del territorio per favorire un approccio inclusivo e solidale. La presentazione della nuova serra presso la Casa Circondariale di Cuneo è stata un momento significativo, con la sindaca Patrizia Manassero e altre autorità locali che hanno inaugurato la struttura. La serra, di 200mq, sarà utilizzata insieme a ulteriori 800mq di campi aperti per coltivare pomodori, zucchine, verdure a foglia, mirtilli e lamponi.

Il progetto “Liberi di Coltivare” rappresenta un ponte tra i detenuti in fase di reinserimento socio-lavorativo e i mondi produttivi, contribuendo in modo efficace al recupero sociale dei detenuti e alla riduzione della recidiva. Un’esperienza che può diventare un modello replicabile in altri luoghi e territori, contribuendo a promuovere uno sviluppo sociale sostenibile attraverso l’agricoltura e l’inclusione attiva dei detenuti nella comunità.

“L’agricoltura sociale è uno strumento importante di riabilitazione e formazione, una possibilità per i detenuti di acquisire competenze, ma soprattutto dignità e prospettive di rinascita a nuova vita. Come Organizzazione di Produttori siamo onorati di poter trasmettere il nostro know-how di imprenditori agricoli a chi ha bisogno di una seconda chance, al tempo stesso contribuendo al bene della nostra comunità attraverso azioni che favoriscono la sicurezza sociale”, ha affermato Bruno Sacchi, direttore di Joinfruit, in un’intervista rilasciata ai giornali locali.